Serie tv: da Robbie Williams a Blanco

“Robbie Williams”: dall’8 novembre su Netflix la sua vita in una docu-serie.
Robbie ha alle spalle venticinque anni di carriera solista. Oltre alla musica e ai successi, nella docu-serie in quattro parti, anche la vita privata dell’artista britannico di maggior successo di tutti i tempi. La serie “Robbie Williams” attinge a centinaia di ore di materiale d’archivio personale, finora inedite, che coprono un periodo di 30 anni. Con la partecipazione dello stesso Robbie Williams e la regia di un rinomato team di registi, tra cui Asif Kapadia in veste di produttore esecutivo, gli episodi si propongono di far emergere il lato umano di Williams, in un percorso fatto di alti e bassi.
Robbie ha vissuto una rapida scalata al successo, a partire dal suo ingresso nei Take That nel 1990, a soli 16 anni. Ma il raggiungimento di certe vette, bruciando i tempi, gli ha comportato anche vari problemi.
La musica, gli amori, le confessioni a cuore aperto, una vita passata sotto i riflettori.
Altra docu-serie, questa volta su Blanco: “Bruciasse il cielo”, su Prime Video dal 9 novembre. Blanco è tra gli artisti di successo e maggiormente influenti del momento. L’album di debutto “Blu celeste”, certificato con ben sei dischi di platino, le classifiche, i concerti, la decisione di Mina di collaborare con lui in “Un briciolo di allegria”, passando per la vittoria al Festival di Sanremo con “Brividi” insieme a Mahmood e la successiva partecipazione all’Eurovision Song Contest. Blanco si apre e si racconta al pubblico.